sabato 17 dicembre 2011

18 maggio ~ Ci sono cose

che non si dimenticano. Ci sono cose di cui si ha certezza. Cose che hanno cercato in tutti modi di farci credere. Credere. Nel più pieno senso della parola.

Io delle persone non mi fido, e faccio bene.

Le parole, amici miei, sono l'arma più efficace che l'uomo ha per controllare gli altri. Ed Io.. Io che non mi fido, Io che tra Me e gli altri piazzo un bel pannello di vetro ogni qualvolta qualcuno diventa troppo vicino. Vicino.
Perchè Io? Come Io sono arrivata a crederti?? Come ho potuto lasciarmi convincere?
Ma in fondo Io in quegli occhi qualcosa vedevo. Lo vedevo quel Tuo ego, quel Tuo senso di rifiuto degli altri, quella Tua convinzione di superiorità effettiva.
Non mi avresti mai considerato al Tuo stesso livello. Ti guardavo e lo sapevo.
Quant'è difficile con Te.
Eppure Io mi sforzavo di credere che fosse una Mia stupida impressione.
Eppure Tu ti facevi uscir lacrime se ti dicevo che fidarmi di Te mi era difficile. Reagivi così male. Una volta mi hai lasciato per questo.
Eppure ora ti sei rivelato per quello che davvero pensi e sei.. o nemmeno questo sei? Cosa c'è dietro?

Io delle persone non mi fido, e faccio bene.

E' così appagante e meraviglioso essere importante per qualcuno: essere voluti, amati, rispettati. All'inizio mi illudevo che tutto questo esistesse anche per Me, che finalmente Tu non te ne saresti andato.
Ma Io te lo dicevo che ti saresti stufato, che con Me "non è come bere un caffè".. E quanti ne bevevi!
Tu mi coccolavi un po', mi tenevi stretta, mi guardavi negli occhi e Io vedevo l'Amore.
Tu non ti saresti mai stufato, Io non ero strana e me lo dovevo togliere dalla testa, Tu avresti voluto tutto di Me, avresti rinunciato a tante cose, Tu avevi paura che me ne andassi. Ecco che mi dicevi. Ecco ciò che non avresti mai dovuto dire, inventare. Ecco ciò che mi ha illuso, a Me che non mi fido, a Me.
Quella bella corda a cui mi sarei aggrappata stretta. Eccola qua, me l'avevi fornita così su un piatto d'argento. Quando si ha bisogno di qualcosa forse si è anche capaci di spostare un po' quel vetro, far passare un braccio, e aggrapparsi ad una cazzo di corda.
Ma Tu mi prendevi in giro, giocavi con quel pezzo di iuta. Ti guardavo e lo sapevo.
Non ce l'hai fatta ad adattarti a Me, eh? Adattarti. Io sono strana e impossibile, vero? Strana. Così hai detto. Solo ora però. Prima Io me lo dovevo togliere dalla testa.
Sai cos'è che mi dovevo togliere da questa testa? Te.
Era Te che dovevo togliere. Dovevo togliere quei momenti, quei piccoli regali, quei messaggi, quegli abbracci, quei baci, quelle parole.
Quelle parole cazzo. Quelle.

Io delle persone non mi fido, e faccio bene.

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